Classi efficienza energetica edifici: un valore aggiunto

Classi efficienza energetica edifici

Perché è importante conoscere l’efficienza energetica di un immobile

Se intendi mettere in vendita o dare in locazione un immobile, nell’annuncio, oltre alle caratteristiche generali e alla sua ubicazione, devi menzionare anche l’efficienza energetica dello stesso, in modo che i potenziali acquirenti o inquilini possano confrontare le prestazioni energetiche dei beni immessi sul mercato. In questo articolo parliamo delle classi efficienza energetica edifici e della loro importanza in fase di compravendita immobiliare.

Cos’è l’efficienza energetica degli edifici?

L’efficienza energetica di un edificio misura il rapporto tra la produzione di una prestazione o di un servizio e il relativo dispendio energetico necessario per produrli. In altre parole, è il rapporto tra l’energia utilizzata dall’edificio e l’energia consumata dalle sue apparecchiature elettriche. Un fattore molto importante poiché l’efficienza energetica dell’edificio non incide solo sulla bolletta elettrica, ma può avere un impatto anche sul valore di mercato dell’immobile, sul rendimento, nonché sul benessere degli occupanti. Inoltre, va tenuta in considerazione in quanto direttamente collegata al riscaldamento globale. Riducendo i consumi, le case, gli uffici, i locali commerciali e tutti gli altri edifici alla fine diventeranno meno energivori e meno inquinanti.

Il settore edile – considerato il più grande consumatore di energia in Europa – è sempre più sotto stretta osservazione. Secondo le stime dell’Unione Europea, ad oggi, gli edifici consumano una quota importante della produzione di energia, circa il 40% e, come se non bastasse, sono responsabili del 36% delle emissioni di gas serra. Gran parte dell’energia prodotta per alimentare gli edifici viene effettivamente sprecata, si è così constatato che l’efficienza energetica degli edifici potrebbe essere notevolmente migliorata.

Dal punto di vista economico, migliorando l’efficienza energetica degli edifici, si possono prevedere risparmi energetici significativi – anche del 20%, secondo gli auspici dell’UE – che avranno un impatto immediato sull’ambiente, con una riduzione dei gas serra, stimata al 20%.

Per questo motivo sono nate leggi e norme relative alla costruzione e all’attrezzatura degli edifici che, pur non abbassando la qualità del funzionamento di un edificio, mirano ad ottimizzarne l’efficienza energetica. L’obiettivo è quello di ridurre la produzione di energia elettrica trovando il punto di equilibrio tra l’energia utilizzata e l’energia effettivamente consumata dall’edificio stesso.

Cos’è l’attestato di efficienza energetica e quando richiederlo

La società è sempre più consapevole della necessità di controllare i propri consumi energetici, consumi che, di norma, sono superiori a quanto realmente necessario, sia nelle abitazioni private che negli uffici, nelle industrie e nei negozi, si pensi, ad esempio, agli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione, davvero molto impattanti. L’efficienza energetica degli edifici riguarda proprio tutti, pertanto tutti possiamo agire e migliorare le cose. Tuttavia, è anche importante specificare che il miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio non deve avere un impatto negativo sul comfort degli occupanti.

Il proprietario di un immobile che intenda vendere o dare in locazione la sua proprietà deve richiedere e poi presentare alle persone interessate l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), un documento che indica il livello di efficienza energetica degli immobili (edifici, case unifamiliari, appartamenti, ecc.) tenendo conto di diversi parametri e condizioni d’uso come l’isolamento termico, la posizione e la presenza di impianti che garantiscono comfort e salubrità all’interno dell’ambiente domestico e che contiene raccomandazioni per il miglioramento.

Migliorare la classificazione energetica di una casa, quindi, significa investire in processi di riqualificazione che permetteranno di risparmiare a livello di consumi energetici e, ovviamente, anche sulle bollette. Si tratta, dunque, di un investimento intelligente, promosso ultimamente anche dai vari bonus e incentivi statali volti al miglioramento della certificazione energetica degli edifici.

Questo strumento, infatti, consente di valutare la convenienza economica della propria casa in relazione ai consumi energetici, pertanto utile anche per incoraggiare efficaci investimenti in eventuali interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica che ne migliorino e ne aumentino il valore immobiliare.

Classificazione energetica degli edifici

La classificazione energetica degli edifici è data in realtà da diversi elementi: dalle specifiche prestazioni di ogni singolo servizio energetico, passando per la qualità degli infissi, fino all’isolamento termico tramite cappotto dell’involucro dell’edificio, diventato elemento centrale nel calcolo complessivo della classe energetica.

Quindi, chi si trova a leggere un APE relativo ad un immobile da acquistare o da prendere in affitto si trova davanti una rappresentazione grafica della classifica delle classi energetiche possibili, con una chiara indicazione della classe relativa all’edificio in questione: più è alta e più l’immobile acquista valore e prezzo.

Attualmente, le classi energetiche stabilite sono in tutto 10, in termini di efficienza energetica abbiamo:

  • A4: la migliore, con consumo minore o uguale a 0,40 EPgl
  • A3: consumo maggiore di 0,40 EPgl e minore o uguale a 0,60 Epgl
  • A2: consumo maggiore di 0,60 EPgl e minore o uguale a 0,80 EPgl
  • A1: consumo maggiore di 0,80 EPgl e minore o uguale a 1,00 EPgl
  • B: consumo maggiore di 1,00 EPgl e minore o uguale a 1,20 Epgl
  • C: consumo maggiore di 1,20 EPgl e minore o uguale a 1,50 EPgl
  • D: consumo maggiore di 1,50 EPgl e minore o uguale a 2,00 EPgl
  • E: consumo maggiore di 2,00 EPgl e minore o uguale a 2,60 EPgl
  • F: consumo maggiore di 2,60 EPgl e minore o uguale a 3,50 Epgl
  • G: la peggiore, con un consumo maggiore di 3,50 EPgl

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